Il CAT tool nella traduzione giuridica dall'arabo: serve davvero?

Avevo già scritto in merito all'impiego dei programmi di traduzione assistita (CAT tools) in un articolo che ho pubblicato su LinkedIn non molto tempo fa. Ne ho dato una mia visione, certamente parziale.

Come si può vedere nella Home, utilizzo un programma di traduzione assistita, quindi so di cosa parlo e apprezzo lo strumento, ammetto che può essere di grande aiuto. Ma come tutti gli strumenti, vanno utilizzati (e apprezzati) a seconda del contesto.

Proprio qualche giorno fa mi è capitato di tradurre un atto processuale dall'arabo all'italiano. Dopo qualche giorno, lo stesso cliente mi ha chiesto di tradurre un secondo atto processuale, collegato al primo. Un altro capitolo della stessa storia. Stesso paese, stessi attori, stessi codici di riferimento.

In questo caso, effettivamente, utilizzare un CAT avrebbe avuto senso, perché l'indice di ripetitività del testo era piuttosto alto. Si badi che l'utilità non sta nel fare meno fatica (e dunque abbattere i costi), quanto piuttosto di:

1. ridurre il fattore di rischio legato alle sviste, specie quando i testi sono copie di file JPEG e hanno seri problemi di leggibilità,

2. garantire una continuità terminologica e preservare dunque una coerenza di fondo.

Nell'articolo che ho pubblicato su LinkedIn avevo utilizzato un tono più perentorio.

Riflettevo infatti sull'eterogeneità del settore legale: i paesi arabi sono venti, venti ordinamenti giuridici, più o meno diversi l'uno dall'altro, dunque qual è l'indice di ripetitività dei documenti legali in lingua araba? In percentuale meno del 10%, questa è stata la mia stima. Dunque, il CAT tool - che non costa poco e che propone rinnovi ogni due anni - serve davvero?

A volte sì. Per esempio nelle "saghe processuali". Può essere molto utile per le ragioni che ho indicato sopra, è una garanzia in più per noi traduttori e per chi ci ha affidato l'incarico.

Al di fuori delle "saghe", cioè la maggior parte delle volte, il CAT è molto meno utile. Può essere addirittura pericoloso se ci distoglie dal nostro principale obiettivo: capire. La segmentazione del testo, in questo caso, non aiuta perché frammenta quello che in realtà abbiamo bisogno di comprendere nell'insieme.

E' in questa fase che la collaborazione col cliente si rivela essenziale ed insostituibile.

Dunque, ho utilizzato il CAT per la traduzione dell'atto processuale? No.

Perché? Perché avrei dovuto trascrivere il documento originale in formato editabile prima di caricarlo nel programma. Invece di diminuire il fattore di rischio lo avrei aumentato.
Il CAT è uno strumento appunto. Spetta a noi professionisti decidere se e come utilizzarlo.